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Certo, tutti sappiamo che Newton nacque il 25 dicembre, ma
c'è una curiosità che spesso sfugge ai più. All'epoca, infatti, l'Inghilterra
non usava ancora il calendario gregoriano, ma quello giuliano, che faceva sì
che ci fosse un piccolo scarto nelle date. Così, in base al calendario che
seguiamo oggi, la data di nascita di Newton sarebbe in realtà il 4 gennaio
1643. Un piccolo "scarto" temporale che fa sorgere la domanda: che
cosa accade quando il tempo gioca con la realtà?
Ma non facciamoci distrarre troppo da questi dettagli
cronologici. Newton è, in effetti, un uomo che ha fatto della matematica e
della fisica un regno tutto suo, uno spazio in cui ha messo a punto leggi che
ancora oggi governano il nostro mondo. E il suo legame con il Natale? Beh, non
possiamo fare a meno di vederlo come un “dono” divino per il progresso del
sapere umano.
Un dono che ci parla di gravità, di calcolo infinitesimale e
delle leggi che governano il movimento degli oggetti che hanno avuto un impatto
enorme sulla nostra comprensione dell'universo!
Come possiamo non sorridere pensando al fatto che, proprio
mentre l'umanità festeggiava il mistero della Natività, un giovane Newton stava
guardando il cielo, iniziando a mettere a fuoco quelle stesse leggi che
avrebbero spiegato i moti dei corpi celesti? La leggenda vuole che la sua
ispirazione per la legge di gravitazione universale arrivi dal momento in cui
una mela cadde dall’albero. Eppure, sappiamo che la sua mente non si accontentò
mai di semplici risposte.
Newton, infatti, non era un uomo che si limitava a guardare
il mondo con gli occhi di chi vede solo ciò che è immediatamente visibile. Era
un matematico visionario, un alchimista dell'intelletto che riusciva a tradurre
in numeri e formule l'intero funzionamento dell'universo. Il suo
"Principia Mathematica", dove esplorò le leggi del moto e della
gravità, non solo segnò un'epoca, ma stabilì i principi alla base della fisica
moderna. Senza di lui, l’idea stessa di "universo ordinato" sarebbe
stata tutt'altra.
Parlando di Newton, non possiamo dimenticare il suo genio
matematico. Le sue intuizioni lo portarono a sviluppare il calcolo
infinitesimale, un campo che ha cambiato il corso della matematica per sempre.
Certo, non possiamo dire che sia stato il primo ad avvicinarsi a questa
disciplina, ma è indiscutibile che le sue scoperte abbiano avuto un impatto
enorme, tanto che oggi non esiste area scientifica che non faccia ricorso al
calcolo infinitesimale. Da Newton derivano anche tutte quelle leggi che
studiamo nei libri di fisica e che spiegano la bellezza dei fenomeni naturali.
È grazie a lui che possiamo misurare il movimento dei pianeti e capire come
funziona la gravità, da quella che attrae la mela a quella che tiene la Terra
in orbita attorno al Sole.
Quindi, mentre celebriamo il Natale e l'inizio di un nuovo
anno, pensiamo per un momento a quanto sarebbe stato incredibile, quel giorno
di dicembre del 1642, sentire il primo respiro di Newton, inconsapevole della
sua futura grandezza. Il suo compleanno, che in realtà segna l'inizio di una
serie di innumerevoli domande e risposte scientifiche, è il simbolo di come la
scienza possa essere un dono per tutti. Un regalo che non smette mai di dare.
Che sia la gravità, il calcolo infinitesimale o la comprensione dell'universo,
Newton ci ha lasciato una mappa per navigare nel cosmo e una lezione che resta
immutata nel tempo: non smettere mai di cercare, di esplorare, di chiedere
"perché".
E ora, a ogni Natale, mentre guardiamo il cielo invernale,
possiamo anche pensare: "Forse quella mela è caduta anche per me. E,
chissà, magari ci sono altre leggi da scoprire". Buon compleanno, Isaac
Newton, e grazie di cuore.